martedì, aprile 11, 2006

Chi ha vinto e chi ha perso, secondo me.


Se i risultati elettorali saranno confermati dalla Cassazione, il centrosinistra ha una maggioranza, seppur risiscata, per formare un Governo. I numeri dicono questo, ma i numeri non dicono che il popolo di centrodestra, tra cui mi ci metto anche io, non ha perso.
Chi ha sicuramente perso è stato Romano Prodi, forte di un vantaggio che sembrava incolmabile , il leader dell'Unione ha sbagliato tutto lo sbagliabile, arrivando, per usare una metafora ciclistica, senza forza sulle gambe e senza aria nei polmoni.
Hanno anche perso Piero Fassino e Francesco Rutelli. Anzitutto perchè, dopo i risultati poco brillanti della lista unitaria è difficle che vedremo mai il partito democratico. La svolta confessionale che Rutelli ha imposto alla Margherita non ha prodotto quella esplosione elettorale che il piacione is aspettava.
Ha perso, in maniera netta ed inequivocabile, la Rosa nel Pugno. Partita per "spaccare il culo ai passeri" siano essi clericali o laici o delusi di entrambi gli schieramenti. Boselli, Pannella, Bonino e Capezzone avranno molto da discutere ed analizzare se il loro risultato è equivalente, grosso modo, alla percentuale elettorale o dello SDi o dei Radicali. Nonostante gli errori evidenti, però, grazie alla nuova legge elettorale, tanto vituperata, 18 deputati, quasi un gruppo parlamentare, di estrazione laico liberale non è cosa da poco.
Ha vinto la sinistra radicale, quella rappresentata da Bertinotti, scaltro ad imbarcarsi sia i voti di protesta giovanile di Caruso e dei no-global, sia quelli "pruriginosi" di Vladimir Luxuria & Co.
Ha vinto e stravinto Silvio Berlusconi, vero e proprio Caimano elettorale, il Cav. ha dimostrato ancora una volta di essere l'architrave della CdL. Il Cavaliere caimano ha saputo approfittare di qualunque crepa e di qualunque pertugio che l'Unione ha manifestato.
Con l'istinto del killer, il Caimano di Arcore ha segnato i gol più belli dell'attacco a 3 punte della CdL, a cominciare dal colpo dello stregone a Vicenza.
Chi ha perso sono stati i vari Follini, Tabacci e simili, aspiranti regicidi del Cav, il tramonto del caimano è ancora lungo da venire.
Casini e Fini vincono anche loro, si sono dimostrati veri leader, e soprattutto hanno saputo impersonare il vero e proprio valore aggiunto dei loro partiti. E' difficle che sia AN che l'UdC possano voltar loro le spalle o abbandonarli.
Non era semplice presentare due liste con parole ingombranti come Democrazia Cristiana e Partito Socialista, soprattutto per i tenebrosi ricordi che suscitano nell'immaginario collettivo post tangentopoli, eppure sia Rotondi che De Michelis riescono a tenere in piedi una tradizione che non è solo una mera presenza nostalgica.
Alla fine di tutto questo rimane un piccolo, ma grande rimpianto.
Dopo aver visto quanto esiguo e risicato sembra essere il vantaggio de l'Unione sulla CdL, magari se Forza Italia e gli altri alleati avessero aiutato di più i Riformatori Liberali a presentare liste al Senato in tutte le regioni, magari oggi staremmo a parlare di un risultato di verso.
Non starò qui a rimembrare la questione liberale di cui ci siamo occupati in altri post su questo blog.
Una cosa però qui è certa: Io non mi sento sconfitto.

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