martedì, aprile 18, 2006

Arturo scrive a Marco


"Uno che si chiama Marco Pannella ed ha la storia che ti porti sulle spalle, non può aspettare e subire gli eventi. Deve anticiparli. E non può farsi distogliere dall’obbligo di essere se stesso dalla pur interessante prospettiva di piazzare Emma Bonino in qualche ministero e l’amico Daniele Capezzone in qualche sottosegretariato. Prima e durante la campagna elettorale, hai giustamente sottolineato che solo i radicali sono i portatori dell’esperienza e della tradizione liberale, laica, riformatrice esistente nel Paese. Ora che sei riuscito a far rientrare la pattuglia radicale in Parlamento e incominci a perdere la zavorra frontista, hai l’occasione irripetibile di trasformare la Rosa nel Pugno (almeno quella che rimarrà) nel punto di aggregazione di tutta la grande galassia liberale, laica, riformatrice e riformista che esiste nel Paese. "

Questo il succo della lettera aperta che Arturo Diaconale, valente direttore de l'Opinione, ha scritto a Marco Pannella.
Se ci mettessimo anche le scuse di Daniele C. al popolo di centrodestra, sarebbe perfetto.

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