martedì, luglio 11, 2006

Dopo Sestri...

Peccato, peccato davvero. Robinik, Calimero, Watergate ed adesso Harry hanno lasciato Tocqueville. Peccato che su TV i loro post non compariranno, (noi in cuor nostro speriamo che ci ripensino davvero), ma comunque potremmo sempre leggere quello che intelligentemente scrivono sui loro blog.
Hanno lasciato Tocqueville, non la blogosfera italiana. Questo sarebbe stato un vero e proprio delitto. E' indubbio che, soprattutto dopo Sestri Levante, una strana cupio dissolvi pare essersi impadronita di chi aveva condiviso ed aiutato, molto più del sottoscritto, a creare il successo di Tocqueville.
Non a caso ho usato quella locuzione latina che è di San Paolo perchè l'intera frase è questa: "Sono messo alle strette tra due scelte: il desiderio di morire (cupio dissolvi) ed essere con Cristo..., ma d'altra parte è più necessario, per voi, che resti nella carne".
Ora, mi scuseranno gli anticlericali ed i laicisti di Tocqueville, se ho citato le sacre scritture perchè a me piace molto, invece, la seconda parte della frase in questione, (è più necessario, per voi, che resti nella carne).
Ora non mi voglio rendere necessario, ma mi sarebbe piaciuto che i blogger in questione fossero rimasti nella carne di Tocqueville.
Il convegno di Sestri Levante sta segnando un vero e proprio spartiacque tra noi. La questione identitaria che all'inizio non è stato un peso per iniziare Tocqueville, adesso sembra che invece sia divenuto un macigno.
Certamente il convegno di Sestri, almeno per quello che mi ero figurato, sembrava essere propedeutico alla creazione di un movimento politico, e non partitico, che provvedesse alla creazione di un nuovo centrodestra italiano, ancorato alla tradizione repubblicana americana.
Passatemi la metafora biblica e, soprattutto, spropositata sono venuto a Sestri pensando di essere il "sale della terra". Magari fantasticavo di parate di politici pronti ad intervenire, (e a ringraziare), noi bloggers di Tocqueville per quello che in un anno abbiamo dato alla CdL ed al centrodestra italiano.
Così non è stato.
La realtà mi ha davvero mozzicato.
La politica, scritta con la p minuscola volutamente, ci ha snobbato, tranne Palmieri e Taradash, e nessuno ci ha ringraziato.
Io lo dico francamente: anche a me sarebbe piaciuto una folla oceanica ed osannante a Sestri.
Ma il passaggio da "folla" a "follia" è davvero piccolo.
Tutti noi bloggers di centrodestra in Tocqueville sappiamo che così la CdL non può andare avanti, a meno di non consegnarsi mani e piedi ad una sterile opposizione di maniera, inincidente ed inconcludente.
Però, credo, che la soluzione non sia quella di gridare più forte, o di inasprire le nostre identità culturali nei confronti degli altri cittadini, soprattutto se aggregatori.
Credo che sia necessario tornare all'entusiasmo iniziale di Tocqueville.
Quell'entusiasmo che ci ha fatto sognare "quella città sopra la collina", che ci ha spinto ad unirci pur con le nostre differenze.
Tocqueville è di fronte ad un bivio. Un bivio cui siamo arrivati grazie all'opera di tutti, nessuno escluso. Si profilano delle novità per Tocqueville, ma io credo che le ragioni ideali che ci hanno portato ad unirci siano ancora vive e fertili.
La realtà ci ha morso, ebbene i neoconservatori americani hanno cominciato così.
...Pensate a dove sono arrivati oggi.

4 commenti:

Friedrich ha detto...

Bravo, Zig. ;)
Friedrich

Robinik ha detto...

E' proprio allo spirito iniziale che vorrei tornare. Lo spirito fusionista che non è un giorno propagando io e l'altro tu (cosa che poi fa nascere esigenze identitarie che io non ho).

Vabbè... mi tocca scriverci :)

Grazie per la citazione e la considerazione.
un abbraccio Rob

Robinik ha detto...

... WTG è che non avevo proprio voglia di scriverlo ... ma mi è toccato ed adesso è on-line (e tu l'hai pure già commentato :P)

textman ha detto...

...sarebbe un suicidio inutile....noi nuovi che ormai siamo la maggiornaza non capiremmmo.