Spente le luci su questa campagna elettorale è opportuno che, in questo blog, ci si interroghi sulle prospettive dello schieramento cui facciamo riferimento, cioè la CdL e non solo.
Anzitutto che è ora di rimettere mano alla legge elettorale degli enti locali abolendo il doppio turno.
Si è visto ieri che, nella maggioranza dei casi, che gli elettori, o almeno quelli che vanno a votare, vogliono decidere subito. Questo è molto importante. L'elettorato si va sempre più polarizzando ed è sempre meno incline ad astruserie ed alchimie in politichese.
L'elezione diretta dei Sindaci e dei Presidenti di Provincia è stata scelta, con un referendum, dal popolo italiano ha spostato l'equilibrio dalla rappresentatività alla governabilità.
Il mandato a governare è chiesto sulla base di un programma, di una strategia e di una visione, perchè la bisogna annacquarle con alleanze varie ???
Abolire il doppio turno eviterebbe anche quel potere di interdizione, proprio di quei piccoli partiti o gruppi, che, facendo leva sulla lora utilità marginale, spesso costringono i partiti più grandi ad estenuanti trattative ed ad improvvise e inspiegabili rotture.
Gli elettori, per le città e le province, preferiscono la continuità.
Questo è un altro fattore da tenere in debita considerazione.
Quasi tutti i cittadini sanno che per "toccare con mano" il vero cambiamento nella qualità della vita negli enti locali servono almeno 10 anni. Quasi tutti i sindaci uscenti, infatti, sono stati riconfermati. Certo ci sono state significative eccezioni, ma sono appunto eccezioni.
Fin qui i principi generali validi per tutti.
Ed adesso veniamo a quello che, come elettore della CdL, bisognerebbe fare per quel che riguarda comuni e provincie.
1. Ripartire dal Territorio
E' un po' un liet motiv questo, ma ogni struttura territoriale deve poter scegliere in piena autonomia i propri candidati.
La CdL deve smettere di far decidere tutto a Roma. Così facendo, infatti, si deresponsabilizza la calsse dirigente locale.
2. Ripartire dalle Persone
Nelle elezioni amministrative, specialmente nei centri medio piccoli, le persone sono importanti e spesso portatrici di valore elettorale aggiunto.
La scelta dei candidati, però, spesso non premia i migliori o i più meritevoli. Per questo ripartire dalle persone vuol dire anche far scegliere e farsi scegliere.
Alla CdL serve urgentemente la nascita di un nuovo ceto politico ed è per questo che dovrebbe adottare come regola generale le elezioni primarie.
La scelta delle primarie come regoal generale, infatti, permetterebbe a molte persone, soprattutto donne e giovani, di sfruttare questa occasione per avvicinarsi alla politica ed agli elettori offrirebbe l'opportunità di conoscere meglio i propri amministratori.
La scelta dei candidati dovrebbe avvenire sui programmi e non sulle tessere.
3. Unità della coalizione
Questo è un valore fondamentale.
L'elettorato tende a non accettare più le divisioni e le spaccature. E non accettandole, le boccia con l'astensione.
Vincono le persone che sanno tenere unita una coalizione, non chi le rompe a proprio uso e consumo.
4. Premiare la continuità
Anche questa dovrebbe essere una regola aurea.
5. Allargare i confini della coalizione
La CdL non è un fortino.
Noi non siamo sotto assedio e non ci dobbiamo difendere, anche se, certamente, non tutti possono entrarvi. Anzitutto, però, sarebbe il caso che chi vuole possa e debba entrarvi senza problemi e senza subire veti di sorta.
La costruzione di una coalizione aministrativa dovrebbe essere fatta partendo dal basso, sulla abse di convergenze di idee e di progetti.
6. Inasprire le incompatibilità
Costruire una nuova classe politica locale vuol dire anche stabilire la più ampia incompatibilità tra i ruoli di dirigenza politica ed i ruoli degli eletti a qualunque livello.
7. Essere pazienti
Non si vince dall'oggi al domani, soprattutto a livello locale.
Credo che questi suggerimenti che si possono trarre da questa tornata amministrativa. Se la CdL decidesse di compiere questi passi, magari all'inizio zoppicherà un po', ma poi comincerà a correre e poi a volare.
martedì, maggio 30, 2006
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