Dopo l'aviaria è scoppiato ieri un altrio virus in Italia: l'affluenza (bassa), ma deve essere stata una conseguenza della bassa pressione estiva.
Sui giornali si è sempre preso in giro Bettino Craxi ed il suo invito ad andare al mare e ieri gli italiani, o almeno una buona parte di essa, al mare ci è andata davvero ed alla cabina elettorale ha preferito la cabina in spiaggia.
Qualche riflessione è d'obbligo, mettendo a confronto il dato dell'affluenza alle ultime elezioni politiche del 9 e 10 aprile scorso e quello di questa tornata amministrativa.
Anzitutto che un calo dell'affluenza è sicuramente fisiologico e naturale nei paesi a democrazia evoluta.
In questi paesi anche l'astensione è una manifestazione di voto. La manifestazione che, forse, i candidati non sono molto graditi.
Nei primi anni '90 fu proprio la rivoluzione dell'elezione diretta dei sindaci a dare la stura all'illusione di una svolta epocale della politica italiana. Una "svolta" epocale segnata da una amplissima partecipazione al voto, tanto che si cominciò a parlare di un "partito dei sindaci".
Oggi la bassa affluenza colpisce proprio quel partito.
Un partito che è stato schiacciato dalla recente campagna elettorale nazionale e che non ha saputo dare quel colpo d'ala che ci si aspettava.
Non sappiamo se questo sia un sintomo passeggero o permanente, ma credo che sia il caso di interrogarcisi sopra.
L'unica cosa da non fare è quella dell'apologia ipocrita del voto e della demonizzazione sterile dell'astensione, soprattutto da parte di chi perderà.
lunedì, maggio 29, 2006
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1 commento:
Concordo sul fatto che l'astensione è una manifestazione di voto. Del resto, dopoo aver urlato in cagnara un'elezione politica per poi mandare al macero (anche in senso letterale) il responso, è assolutamente logica la non affluenza di ieri. La tua giusta analisi mi ricorda quando quel critico cinematografico disse che il sonno era la più alta forma di critica durante un film.
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