La polemica che si è sviluppata tra Sandro Bondi e Vittorio Feltri sulle pagine di Libero in seguito ai "commenti" dello stesso direttore alla trasmissione di Martelli "l'Incudine" rivela un carattere degli attuali esponenti di Forza Italia che, attualmente, è il loro vero limite.
Fidatevi di noi quando diciamo che, da aderenti a Forza Italia, abbiamo contestato le decisioni di Scajola, giudicando il suo "Statuto" poco liberale e democratico, ma dobbioamo qui riconoscere che, in quanto ad organizzazione e programmazione elettorale, Claudio scajola è stato imbattibile ed ineccepibile.
Il 13 maggio 2001, non solo la CdL stravinceva le elezioni con una maggioranza schiacciante, ma Forza Italia si laureava primo partito nazionale con una percentuale di quasi il 30%. Il tutto merito delle scelte organizzative di colui che sarebbe divenuto il ministro degli Interni, oggi attualmente ministro delle attività produttive. Dopo questo trionfo elettorale, il coordinamento del partito è stato affidato al "dinamico duo" Bondi e Cicchitto.
Risultato, Forza Italia non ha più vinto una competizione elettorale ed ha visto la sua percentuale di consensi erodersi sempre più.
Per usare una metafora aziendale, è come se a Bondi e Cicchitto fosse stata affidata una società in perfetta salute, in grado di fare utile ed espandersi sul mercato e costoro, anno dopo anno, per ben 5 anni, presentassero bilanci in rosso all'assemblea degli azionisti.
In una ottica aziendale sarebbero stati già licenziati, mentre nell'ottica partitica di Forza Italia, il dinamico duo, non solo non è stato "licenziato", ma si permette di dare anche delle lezioni.
Il limite degli esponenti di Forza Italia è quello che, visto che sono nel partito di Silvio Berlusconi, sono anche loro dei "Silvio Berlusconi".
Purtroppo, per loro, di Silvio Berlusconi ne esiste uno solo, e mentre l'originale riesce ad essere un vincente, i berlus-cloni sono dei veri e propri perdenti, degli scimmiottatori acritici del Capo.
E proprio perchè scimmiottatori, non riescono a capire quando una critica è fatta a fin di bene, oppure malignamente.
Questo è quello che è successo nella polemica tra Sandro (Bondi) e Vittorio (Feltri), dalla cui parte noi ci schieriamo.
Riguardo l'accusa rivolta al direttore Feltri di essere come il Montanelli "ultima maniera", forse, oltre al fatto che bisognerebbe ricordare le lezioni di giornalismo "di destra" che Montanelli ha impartito, sarebbe necessario sottolineare che Montanelli scelse di non schierarsi con Berlusconi, mentre Feltri ha sempre dichiarato la sua preferenza elettorale e politica per il Cav.
giovedì, febbraio 02, 2006
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