domenica, febbraio 19, 2006

Attenzione ai frutti avelenati della "vicenda Calderoli"


Il ministro Calderoli si è dimesso. Lo ha fatto tempestivamente ed in maniera molto più elegante e meno chiassosa di un Follini a suo tempo.
Certamente è da chiedersi se le sue magliette, ma soprattutto le polemiche che ne sono seguite possono aver arrestato quel sentimento diffuso di rimonta che nella CdL e nel suo elettorato si stava respirando.
Dal punto di vista strettamente elettorale possiamo dire che la trovata mediatica ha offerto il destro ad una Unione che, nella polemica contro l'ex ministro leghista, ha ritrovato una sua compattezza che non ha.
Dal punto di vista politico, però, è da dire che la vicenda Calderoli merita una approfondita riflessione. E' strano che nessuno, o quasi, cerchi di capire cosa potrebbe esserci dietro questa improvvisa ondata di sdegno "popolare" che le frange più estreme del fondamentalismo "islamico" hanno sollevato in alcuni paesi contro l'Occidente, i Crociati ed i Cristiani.
Ha ragione Emma Bonino quando afferma che questo spontaneismo popolare non è tanto spontaneo in quei paesi senza democrazia e senza libertà, quindi dobbiamo convincerci che queste "masse spontanee" sono usate a mo' di armi contro paesi occidentali, democratici e liberi che sono riconosciuti come una minaccia al totalitarismo.
In più è opportuno riconoscere che il momento italiano che viviamo è quanto mai delicato. Infatti in Italia sta prendendo forma, una delle campagne elettorali più sanguinolenti e brutte che si ricordino.
Una campagna elettorale alimentata soprattutto dall'odio sia dall'una che dall'altra parte, anche se la parte sinistra è molto più avanti.
Ed allora ecco che l'uso della gente come "armi improprie" potrebbe essere indirizzata ad influenzare l'esito della campagna elettorale italiana.
Non sfugge a nessuno che la sconfitta di Berlusconi significherebbe un indebolimento, quasi mortale, alla coalizione dei volenterosi in Iraq e quindi un colpo al potere democratico degli Stati Uniti e di G.W. Bush.
Certamente è una teoria politologica raffinata, molto più dell bombe di Madrid che hanno portato alla vittoria di Zapatero, eppure una teoria molto verosimile.
In tutta questa vicenda, oltre all'apprezzabile gesto politico di Calderoli, va segnalato un possibile sviluppo che nessuno vuole e men che mai si auspica, però è nell'ordine delle cose.
E' un principio fisico che ad ogni azione corrisponda una reazione uguale e contraria, è un principio sociologico che in una massa di persona è statisticamente certo che ci sia qualche mela marcia. Unendo questi due principi, però, il risultato potrebbe essere che qualcuno possa, speriamo mai, chiamare i cittadini europei a reagire in nome della "legittima difesa" dell'Occidente.
E proprio per evitare tale situazione che la Politica deve dare un colpo d'ala e non chiudere gli occhi di fronte ai possibili frutti avvelenati della vicenda Calderoli.

Nessun commento: