venerdì, marzo 24, 2006

Emergenza liberale


"Genoa ce lo ha insegnato, (cercare di) zittire Berlusconi non è reato"
"Niente Fiamma, Niente piazza. Al fascista solo la mazza".
Queste sono divenute le parole d'ordine e gli slogan dei contestatori che democraticamente caricano la polizia, che democraticamente inneggiano alla mafia quando passa il Cav., che democraticamente sfasciano le vetrine, che democraticamente incendiano le auto, che democraticamente si fanno accompagnare da democratici genitori, nostalgici del mitico '68.
In questa bruttissima campagna elettorale, adesso rialza pesantemente, ma democraticamente, il più becero squadrismo. E lo fa. democraticamente, in contemporanea con l'aumento dell'appeal elettorale di Silvio Berlusconi.
Basta farci caso, ogni volta che il premier ha uno scatto di orgoglio, la sinistra ha un sussulto democraticamente squadrista. Eppure la faccia bonaria e democraticamente soporifera di Don Prodi, doveva rassicurare e sedare ogni possibilità di vittoria, (neanche probabilità), per la CdL.
Nonostante tutto quel "diavolo" di Berlusconi rischia di farlo, allora giù mazzate democratiche ovvio.
Non è più una emergenza democratica: è una emergenza liberale.
Ma a chi si riempie la bocca solo di democrazia con obbligo di svolta a sinistra, riesce difficile, se non liberalmente, impossibile spiegare il liberalismo.
Il comunismo può nascere da una democrazia, ma certamente non nasce dalla libertà.

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