sabato, marzo 25, 2006
C'eravamo tanto amati...
Io ho degli splendidi ricordi legati all'ascolto dei Radicali e di radio radicale. Se ho capito a fondo il diritto parlamentare è stato perchè seguivo le sue dirette dal Parlamento con i regolamenti della Camera e del Senato in mano. Se ho imparato a amare il giornalismo è stato grazie alle sue rassegne stampa. Se, oggi, sono capace di parlare a braccio di fronte ad un uditorio è perchè spessissimo le repliche dei discorsi parlamentari dei radicali sono la mia colonna sonora notturna quando, dentro il mio lettone, scribacchio i miei moleskine. Se, oggi, sono fiero di essere liberale lo devo principalmente a nomi come Bonino, Pannella, Taradash, Della Vedova, Calderisi, Teodori e molti altri. Nell'altra casa ho spesso appoggiato le campagne radicali e di libertà ed ho anche espresso il mio compiacimento per le loro opinioni.
Eppure oggi non riesco a capirli.
Non riesco a capire l'atteggiamento di Daniele Capezzone, basta leggere il suo libro Euroghost per capire di che ottima pasta è fatto, ed il suo furore nel voler attaccare qualunque cosa e qualunque persona sia legata a Berlusconi ed al centrodestra.
Non riesco a distinguerlo da un Diliberto qualunque.
Non capsico quel sottile compiacimento che traspare dalle parole di Pannella o di Bordin nel parlare dei Riformatori LIberali, strapazzati da Forza Italia, con quel sottile velo di supponenza come a dire: "io ve lo avevo detto".
Non riesco a distinguerli da un Cento o un Pecoraro Scanio qualunque.
Eppure, all'inizio, non avevo visto male la nascita della Rosa nel Pgno, pur avendo sempre considerato Boselli un po' "viscido" e troppo preso, all'indomani di una elezione, a trovare l'espediente per superare la soglia di sbarramento, (qualcuno ricorda il Girasole del 2001 ???).
Eppure il ritorno dei radicali in Parlamento, dopo un decennio, era per me motivo di soddisfazione, perchè sicuramente il Parlamento sarebbe stato molto più interessante ed intelligente.
Oggi purtroppo vedo la Rosa nel Pugno e tutto quello che riesco a distinguere è un pugno sinistro chiuso che vuole "menarmi" per il solo fatto di essere di centrodestra o di essere d'accordo con Marcello Pera.
Certamente il mio sarà un comportamento da innamorato deluso, (non lo metto minimamente in dubbio), ma continuo a chiedermi cosa spinge una forza che, espressamente, lavora all'alternativa a Prodi nella prossima legislatura, pur appoggiandolo, per alternarlo a Berlusconi, e quindi per sfasciare il centrodestra attuale, ad usare le stesse battute, la stessa comunicazione di Diliberto, Pecoraro Scanio, Rizzo o Cento ???
Una forza con una tale visione strategica dovrebbe, a mio parere, ricercare il dialogo con quei rappresentanti politici (pochi) e quegli elettori (molti) liberali del centrodestra. Una tale forza politica dovrebbe tenere aperti ed accesi qualunque canale di intelligence, anche sotterranea, con la controparte nel campo avverso. Invece, da buoni liberali, è proprio a questa parte che non si perdona niente e con cui non si dialoga per cercare punti di contatto.
E noi "delusi" cosa possiamo fare ???
Una sola cosa, si chiama istinto di sopravvivenza. E' ovvio che ci arrocchaimo sulle nostre posizioni e con coloro che stanno con noi. E' normale che, non potendo instaurare un dialogo tra pari, siamo anche noi a combattere con chi, magari, non la pensa esattamente come noi.
La Rosa nel Pugno, a mio modesto e personale parere, dovrebbe offrire delle rose ai liberali del centrodestra e non pugni come sta facendo.
Dopo non ci si può lamentare se qualcuno reagisce....
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