lunedì, gennaio 16, 2006

gli urli sinistri non riempiranno l'assenza della mortazza


Oramai, i sinistri italioti, sono senza speranza.
Credevano che bastasse una direzione nazionale per cancellare tutto. Credevano che bastasse dire che hanno scelto il cavallo sbagliato e così tutto sarebbe stato obliato.
Peccato che non abbiano detto niente sul perchè molti dei sinistri abbiano avuto frequenti contatti con il "cavallo sbagliato" e che abbiano cercato di cavalcarlo.
Peccato che non abbiamo ancora saputo come può un "cavallo sbagliato" arrivare al vertice del movimento cooperativa, mettendosi in saccoccia moltissimi "migliori" in sedicisimi emiliani e/o toscani.
Pensavano bastasse poche ore di un finto contrimento valessero almeno 50 milioni.
Si sono accorti che così non sarà e così, invece che essere rossi di vergogna, i sinistri nostrani lo sono rimasti rossi....ma di rabbia.
L'urlo, è il nuovo strumento di propaganda.
Un urlo forte, energico, muscoloso, rabbioso, arrabbiato, adirato, astioso, sdegnato, collerico ed idrofobo: l'urlo contro Berlusconi.
Eppure per quanto possano urlare, i loro ululati non potranno mai non potranno mai riempire una assenza silenziosa che pesa ed è pesante: il silenzio della Mortadella.
Il "leader" dell'Unione, infatti, ben si guarda dall'andare oltre una pura difesa di facciata circostanziata e molto molto circospetta.
Siamo sicuri che le urla dei sinistri contro Berlusconi, in realtà siano "velatamente" contro Prodi.
A noi queste urle beluine ricordano quelle che Howard Dean emise durante le ultime primarie americane del partito democratico.
Sappiamo tutti com'è andata a finire la campagna elettorale...

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